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mercoledì 12 agosto 2020

Zaini Handmade per i nostri viaggi

Sei già partita per le vacanze?

Io dovrei andarci tra poco, e non vedo l’ora. Se penso a un accessorio che porto sempre con me in vacanza, ma non solo, è lo zaino.

Pratico perché lascia le mani libere, capiente, funzionale per le tasche, sicuro… insomma io non posso farne a meno!

Come sai, ne produco due modelli: Easy e Smart, e puoi ordinarli scrivendomi, se non sono disponibili nello shop.

Ma oggi vorrei indicarti altri bravissimi artigiani italiani che producono zaini e borse che amo particolarmente, per estetica e modo di pensare e progettare.

La prima è Danilla, che stampa motivi botanici di sua creazione su stoffe in tinte unite meravigliose, confezionando poi borse, zaini e accessori completati da manici in cuoio a concia vegetale. Adoro lo stile minimale e l’uso del colore, e la cura con cui pensa a tutti gli accessori, come le tasche interne e i rinforzi sul cuoio.

Poi c’è Laiepi, che disegna sempre e a volte i suoi disegni finiscono sui tessuti, che poi trasforma in borse e zaini trasformabili dallo stile urban, sofisticati e studiatissimi in tutti i dettagli.

Bagaglio3mendo trasforma jeans e locandine dei film in sorprendenti borsoni e zaini, impermeabili, robusti e talvolta appiattibili, per infilarli in valigia. Artigiani maschi per un prodotto unisex.

Infine prodotti super utili in valigia: trousse, zainetti e bustine supercolorate, leggere e impermeabili di Martina Italian Design

mercoledì 5 agosto 2020

Mascherine La.daridari

In questi mesi così pesanti e difficili per tante persone, il mio lavoro è fiorito grazie a un oggetto tipico di questo periodo: la mascherina, che odiata o subita è stata comunque necessaria per tutti noi, almeno in certe situazioni.

Non ne ho parlato qui sul blog, perché per me è stata una decisione molto combattuta quella di metterle in vendita: io sono di Bergamo, città tristemente nota nel periodo dell'emergenza, e non mi sarebbe piaciuto passare per quella che specula sulla sofferenza che ci ha travolto.

Fare delle mascherine per me è stata innanzitutto un'esigenza personale: quella di realizzarne alcune per i miei bambini e per la mia famiglia; un'esigenza che ho sentito potente quando è stato possibile uscire dalla nostra tana, a maggio, anche se impauriti.
Non volevo nemmeno venderle per la verità: sono stati degli amici a cominciare a chiedermi di realizzarle anche per loro, poi il passaparola ha fatto il resto.

Inizialmente ho deciso di venderle solo localmente, perché mi faceva piacere che chi le avrebbe usate era in qualche modo collegato al mio territorio così provato e a persone che avevano sofferto quanto me, e anche di più. Nei mesi più bui ho sentito fortissimo il bisogno di rendere tangibile quei legami che ci venivano negati per cause di forza maggiore, e lavorare la stoffa che poi sarebbe stata in mano e sul viso di altre persone era una sorta di prolungamento delle braccia, una specie di abbraccio a distanza.

Al momento della ripartenza, a maggio, ho capito che anche io potevo contribuire a renderla un po' più leggera, un po' più colorata.
Le mascherine che produco non riempiono il piatto di nessuno che sia in difficoltà, non restituiscono le persone che sono state perse. Ma ho capito che  tutti abbiamo bisogno di vivere in questo nuovo mondo così instabile sentendoci protetti, cercando piccole cose che ci diano positività.

E qui entrano in gioco le stampe che realizzo sui tessuti, normalmente destinate alla casa e agli accessori.
Quelle stampe, quei colori, possono esprimere quello che siamo, ci aiutano a dire che siamo ancora noi, oppure no, siamo cambiati. Ma messe lì, sulla faccia, sostituiscono il sorriso che rimane nascosto dietro la mascherina, supportano le parole che rimangono ostacolate da un dispositivo necessario ma un po' invadente.
Ecco perché le "mie" mascherine sono tutte stampate a mano, una per una. Perché le posso fare del colore che più ti somiglia, metterci le iniziali della persona a cui le regalerai, far diventare il tuo bambino l'animale che più gli piace.


C'è chi si sentiva figlia dei fiori e me ne ha chiesta una in stile Seventies, mio figlio piccolo ha voluto una serie sui felini, famiglie tutte animalesche o super tifose…

Le mascherine sono tutte in cotone o lino stampato a mano, foderate all'interno con cotone non sbiancato e disponibili in due taglie (adulto e bambino); hanno una tasca per inserire un eventuale filtro e gli elastici regolabili con un semplice nodino.
Si possono lavare ripetutamente a 30°C in lavatrice, ma non sono dispositivi medici: la loro funzione è quella di evitare di diffondere goccioline di saliva, sono quindi adatte per un uso non intensivo.

Adesso che è estate e la situazione si è calmata, almeno in Italia, le dobbiamo usare solo nei luoghi chiusi o con tanta gente. Ma come saranno i prossimi mesi non lo sappiamo; penso alla scuola, a quando farà freddo e non potremo stare fuori attorno ad un tavolo vedendoci sorridere seppure da un metro di distanza.
Questa cosa del distanziamento sociale mi fa soffrire molto, avrei voglia di abbracciare tante di quelle persone, baciare i miei nipoti e i miei genitori…

Se sarà necessario usare la mascherina, che almeno sia uno strumento di espressione e comunicazione, un oggetto identitario che parli di noi, di chi c'è lì dietro… insomma che non sia tanto una barriera quanto un accessorio, come un paio di occhiali o un bel rossetto.

Con questo spirito positivo ho deciso di parlare delle mascherine anche qui sul blog, per raccontare che un prodotto artigianale non nasce quasi mai dalla sola voglia di guadagnare, ma anzi spesso e volentieri da esigenze e sentimenti vissuti in prima persona. E’ questo coinvolgimento emotivo che fa la differenza, perché si sente e si vede l’amore e la cura con cui ogni singolo pezzo viene realizzato.

Se sei interessata/o alle mascherine scrivimi una mail a info@ladaridari.com;  potrai indicarmi quale preferisci tra quelle delle foto, o richiederne una tutta tua.

lunedì 20 aprile 2020

I Cestini in Stoffa TuttoQuì

Se c’è una cosa che ho apprezzato del libro di Marie Kondo è l’utilità dei contenitori per fare e tenere in ordine.
Io non sono molto ordinata, tendo ad accumulare tutto ciò che ho in corso in un posto, per non dimenticarlo e tenerlo presente a me stessa. Questo genera disordine, un po’ di ansia perché in genere è una montagna, e non è certamente funzionale, anzi.
E accidenti, non c’è una stanza della mia casa che non necessiti di un buon riordino!

Così per aiutare tutte le persone disordinate come me ho pensato ad un semplice contenitore che possa essere utile in tutti quegli ambienti dove è buona cosa raggruppare gli oggetti.



E’ ovviamente in tessuto, una sorta di cestino, con il fondo piatto. Un lato è in fantasia stampata a mano, l’altro in tinta unita. La giusta pesantezza del tessuto consente di utilizzarlo sia in tutta la sua altezza che con un risvolto che metta in mostra il lato interno.



Ho voluto che fosse double face, cioè utilizzabile da entrambi i lati, per meglio abbinarsi alla tua casa e al tuo umore.



Ma c’è di più: ogni cestino ha un’asola in cordino di cotone cerato per poterlo eventualmente appendere. Per esempio sotto una mensola nel bagno, o nella cabina armadio.



E’ facilmente lavabile in lavatrice e lo trovo estremamente versatile, anche nelle dimensioni che possono essere personalizzate. Infatti l’ho pensato piccolo, come contenitore da tavolo, di dimensioni 12x12 e altezza 17 cm, ma già me lo immagino più grande come contenitore per i giocattoli o per la biancheria.

Lo vedo come portapane o porta frutta secca sulla tavola (e a questo proposito ne terrò uno per me, che all'ultimo pranzo di Natale ho camuffato un tupperware con un tovagliolo perché non ho un cestino per il pane…) o per riporre gli accessori dei piccoli elettrodomestici o qualche piccolo attrezzo da cucina.
Come porta pennarelli sulla scrivania dei più piccoli, o come contenitore per pupazzetti e piccoli giochi. In bagno può contenere spazzole o trucchi.
Qualcuno me lo ha chiesto come bomboniera in cui mettere un vaso di fiori, altri come contenitore per il regalo di Natale, personalizzandolo con il nome del destinatario.



Per la sua forma essenziale e la sua funzione, ho deciso di chiamarli TuttoQuì come suggerito da chi mi segue su Instagram. Lo trovi sullo shop, o scrivendomi per richieste particolari.
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